La testimonianza di Emilio
Mia figlia, dopo mesi di gravidanza, aveva partorito due gemelline che, essendo premature, erano state messe in una incubatrice. Sapevo che entrambe le bambine stavano bene ma, un giorno, dal policlinico ebbi una telefonata con cui mi avvertivano che una delle due neonate stava morendo. Già l’avevano battezzata e le avevano dato l’estrema unzione.
Ne fui tanto addolorato! Caddi in ginocchio e con tanta fede mi rivolsi a padre Pio: “fai un miracolo per questa anima innocente”. Ho un quadro del santo di Pietrelcina in cucina. In quel momento ero convinto che lui solo poteva salvarla.
Avevo conosciuto di persona il frate stigmatizzato ed avevo avuto anche la possibilità di entrare nella sua cella. Sono sempre ero stato devotissimo di lui e suo figlio spirituale.
Passò qualche ora ed il telefono squillò di nuovo. Era mia figlia che, con grande gioia e con le lacrime agli occhi, mi partecipava la bella notizia: la bambina aveva aperto gli occhi, si era ripresa e muoveva anche le manine.
Padre Pio, che ringrazio ancora di cuore, aveva ascoltato le mie preghiere.
Emilio – Casamassima Bari