Nel 1959, Vincenzo, aveva 8 anni. Improvvisamente cominciò a manifestare strani sintomi: vomito e mancanza di equilibrio. In poche parole non si reggeva in piedi. Venne visitato prima dal suo pediatra e poi i genitori (Antonio e Rosa) di corsa lo portarono al pronto soccorso. In meno di due ore, dal manifestarsi di questa situazione, il piccolo Vincenzo si trovò ricoverato in neurologia a Cosenza. La diagnosi fu catastrofica: tumore all’occipite. Si sarebbe dovuto intervenire chirurgicamente ma l’operazione venne sconsigliata perché fatale. Due illustri professori di Roma confermarono l’infausta diagnosi. Tra l’altro aggiunsero che vi era un imminente pericolo di vita. 

Mamma e papà decisero di affrontare, nei giorni successivi il viaggio verso san Giovanni Rotondo. Era l’agosto del 1959. In quel periodo Padre Pio era gravemente malato ed era nella sua cella. Nessuno poteva vederlo. I pellegrini, riuscivano ad ascoltare la sua voce, da un altoparlante in due momenti della giornata: a mezzogiorno e a sera. Padre Pio dettava qualche pensiero.

Antonio per una strana coincidenza riuscì a salire su in clausura. Si ritrovò a due passi dalla cella di Padre Pio. Antonio non sapeva come era arrivato fino lì. Vide la porta della cella n. 1 socchiusa. Vinse la paura, entrò e si ritrovò Padre Pio dinanzi, seduto sulla sua poltrona. Non c’era nessun frate accanto a lui: “vieni Antonio, ti stavo aspettando, cosa vuoi chiedermi?“. Furono queste le parole di Padre Pio. Antonio venne spiazzato e quasi in lacrime si inginocchiò e riuscì solo ad esternare il nome del figlio: “Vincenzo, Vincenzo, Vincenzo” e pianse. Padre Pio gli pose la mano sulla testa: “stai tranquillo, Vincenzo si riprenderà“.

Antonio scese e raccontò tutto alla moglie che teneva tra le braccia Vincenzo. Tornarono a Cosenza e per una serie di combinazioni i genitori fecero pervenire le lastre ad un medico italo-americano che esercitava a Padova. Questi escluse che si trattava di un fatto tumorale e iniziò un ciclo di applicazioni che immediatamente diedero risultati insperati e sorprendenti. Antonio Camele e Rosa De Luca tornarono a San Giovanni Rotondo dopo qualche mese per far fare la prima comunione dalle mani di Padre Pio che quando vide Antonio gli disse: “che ti avevo detto?

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