Padre Pio da Pietrelcina, da studente, si recò a Campobasso più di una volta, e per motivi vari.

Lo ricordava lui stesso e ci sono scritte e testimonianze orali che lo affermano. Nell’aprile del 1968, cinque mesi prima della sua morte, raccontava che, da giovane professo, nel maggio del 1905 da Sant’Elia Pianisi sì portò a Campobasso al santuario del Monte, affidato in quell’anno alla custodia dei Cappuccini, assieme ad altri studenti, per aiutare alle sacre funzioni e vi si trattenne per alcuni giorni.

Per la mancanza assoluta di locali adatti, fra Pio assieme agli altri studenti fu costretto a scendere nell’antico convento della Pace, mutato in ospizio per i vecchi e passare qualche notte sotto i portici del chiostrino. Quando potè dormire al Santuario del Monte il suo angolo era quello della stessa chiesa, chiuso con un recinto di tavole.

Nell’ottobre del 1909 dal padre provinciale Benedetto da San Marco il Lamis fra Pio, la cui malferma salute richiedeva “aria all’aperto, salubre e montanina“, fu mandato al “Monte” di Campobasso.

Il 4 novembre dello stesso anno era già nel vicino convento di Morcone, da dove ringraziava un giovane di Campobasso “per le dolci ed affettuose espressioni usategli” durante la sua permanenza al santuario del Monte. La sua stanzetta di fortuna era a destra della chiesetta, oggi trasformata in cappellina. La presenza di Padre Pio in questo luogo è ricordata da una tela del pittore Amedeo Trevisonno, eseguita nel 1972.

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