Nel già tanto provato e debilitato fisico di mia madre, alla cardiopatia e alla bronchite si aggiunse anche una colecistopatia per calcoli e sabbia.
Il suo stato di salute non le avrebbe consentito si superare l’intervento chirurgico, che pur si riteneva necessario. Decisi di raggiungere San Giovanni Rotondo per deporre una lettera sulla tomba di Padre Pio. Quel giorno fui fortunata. Il guardiano del convento aveva aperto i cancelli che custodivano le sue spoglie nella cripta di Santa maria delle Grazie. Ebbi così la possibilità di avvicinarmi il più possibile al suo volto. Lo guardai per una attimo, ma sembrò un eternità.
Poi mi avvicinai ad una postazione dove c’era scritto “scrivi la tua lettera a Padre Pio“. Mi sedetti in un angolo della cripta e raccontai a Padre Pio la bellissima storia tra una madre e una figlia. Non chiesi nulla. Al termine scrissi “sia fatta la volontà di Dio”. Deposi la lettera con una foto di mamma vicino alla tomba di Padre Pio.
Ripartii fiduciosa. Dopo alcuni mesi venne ripetuta la’ecografia e i risultati meravigliarono i medici. Nella colecisti non c’erano più né calcoli né sabbia. Padre Pio mi è stato accanto anche ora, salvando mia madre.
Grazie Padre Pio
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